26 Aprile 2024

di Roberto Minnocci  – 

“Il manager Fallozzo ci racconta la stagione degli Allievi Academy, fino alle finali dei playoff.”

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Anche la squadra Allievi dell’Academy Nettuno ha seguito lo stesso percorso degli altri team accademisti giunti in finale, con una stagione molto lineare e di alto profilo, culminata con un terzo posto nella lotta scudetto dei playoff 2016. Ai ragazzi sarebbe bastato un evento favorevole, nel corso delle partite del fine settimana scorso, per far girare a proprio favore l’esito della classifica conclusiva del concentramento di Bologna. Ma così non è stato, raccogliendo due sconfitte, che hanno fruttato una onorevole medaglia di bronzo, e ora si dovrà ripartire, mettendo in evidenza i pregi e i difetti rilevati quest’anno. Lo facciamo con il manager della formazione Academy U14, Alessandro Ruberto, al termine dell’allenamento svolto in vista dell’imminente coppa regionale.

Allora, una bella serie di risultati positivi, poi le finali playoff. Speravi in qualcosa di più?

“È stata una buona stagione complessiva. Purtroppo alla fine abbiamo pagato l’inesperienza a giocare gare di alto profilo; in campionato affrontiamo solo una squadra di livello, arrivando a misurarci in una finale con appena due o tre partite vere disputate; al contrario dei nostri avversari che giocano, invece, in gironi molto più validi tecnicamente, imparando a gestire le pressioni e le difficoltà; questo è molto penalizzante per noi, perché non abbiamo l’abitudine a reagire alle complicazioni che si presentano nel corso degli incontri. Ma questa non vuole essere una scusa; l’allenatore è quello che dà l’impronta alla squadra, e se alla fine usciamo sconfitti è giusto che se ne assuma la responsabilità.”

Andando più nel dettaglio, cosa hai visto nelle due gare della finale?

“Guarda, la prima partita col Cervignano è quella che mi ha dato più dispiacere, perché abbiamo fatto di tutto per agevolarli nella vittoria. Non siamo riusciti a stare attaccati al risultato, per dare anche a loro un po’ di tensione; poi alcune situazioni ci hanno sfavorito, tante piccole cose che avrebbero potuto dare più fiducia a noi e qualche dubbio a loro. Nella seconda, con il Torre Pedrera, eravamo in vantaggio 4-0, poi con il cambio dei lanciatori, la loro maggiore esperienza ha fatto la differenza in campo e ci hanno rimontato. Riassumendo, abbiamo pagato l’emozione, che ha provocato alcuni errori di troppo; tecnicamente siamo al loro livello, più o meno; abbiamo una grande linea di esterni, che però non si è espressa come sa fare; credo che dobbiamo crescere mentalmente nella gestione delle partite. Però, complessivamente gli altri erano più attrezzati di noi, soprattutto sul monte di lancio, e non è un dato di poco conto.”

Tirando le somme, ti ritieni soddisfatto a questo punto dell’anno?

“Come allenatore non sono soddisfatto in pieno, perché abbiamo avuto tante tribolazioni, con gli allenamenti, con i campi, con gli orari, che ci hanno costretto a lavorare non al meglio. Però i ragazzi e lo staff hanno dato tutto quello che avevano e l’impegno è stato massimo, perciò, tutto sommato, non ho grosse recriminazioni da fare. Con un pizzico di fortuna in più avremmo potuto ottenere qualcosa di meglio, poi cominciando ad analizzare cosa non è andato bene, scopri che a volte la verità è più semplice di quello che sembra ed è giusto ammettere che gli avversari sono stati più bravi. Punto.”

Per fortuna si ritorna subito in campo. Che tipo di motivazioni avrete adesso?

“Noi siamo sempre gli stessi. Abbiamo voglia di vincere e cercheremo di farlo in tutte le competizioni che ci restano. I ragazzi sono motivati e hanno delle buone possibilità di raggiungere gli obiettivi di fine stagione. Affronteremo di nuovo il San Giacomo, che quest’anno abbiamo già battuto tre volte; loro sono una buona squadra e li rispettiamo, però cercheremo di sconfiggerli ancora e andare fino in fondo alla Coppa Lazio.”

Ma i tuoi ragazzi meritano più elogi o più rimproveri?

“Questi ragazzi sono esemplari, sempre presenti agli allenamenti con l’impegno massimo, e paradossalmente abbiamo avuto qualche infortunio proprio per aver voluto strafare. Sono contento di questo gruppo, che ha delle buone doti tecniche e penso che possano diventare dei bravi giocatori. Direi che meritano solo elogi senza alcun dubbio.”

Cos’altro vuoi aggiungere?

“Vorrei evidenziare il rapporto che ho con i ragazzi, che mi hanno dato molto di più di quanto io abbia dato loro. Mi auguro che continuino a giocare come sanno, con tranquillità e meno pressione possibile. Alla loro età il baseball deve essere ancora un gioco, ed è dimostrato che chi si diverte di più gioca meglio. Io continuo a lavorare per migliorare, curando la mia qualità migliore, che è il rapporto con i giocatori. Credo di aver creato un buon gruppo a cui ho dato tanto, come allenatore e come persona. Ci tengo a dire che voglio bene ad ognuno di loro, e per me è importante che lo sappiano tutti!”