di Roberto Minnocci –
“Analizziamo obiettivamente l’uscita di scena dai playoff della squadra Academy Green U15.”
Ci son voluti tre giorni per metabolizzare la delusione della cocente eliminazione, nei quarti di finale dei Playoff, della formazione Academy Under15. Tre giorni in cui si sono scatenate le polemiche e la caccia alle streghe, come se vincere debba essere un obbligo e non un tentativo di misurarsi contro un avversario sopra a un campo di baseball. Sgombriamo la mente dagli equivoci, perdere non piace a nessuno, tantomeno a chi suda e fatica per cercare di raggiungere un obiettivo. Pensare che manchi l’impegno, proprio nel momento topico della stagione, quando ci si sta giocando l’ingresso a una finale nazionale, è un ipocrisia e chi lo afferma è in malafede. La squadra Academy Nettuno Green ha sempre dato il meglio di se stessa, soprattutto nell’ultima partita, poi è lo sport, la fortuna, o semplicemente il destino che indirizza i risultati in un verso o nell’altro. E non ci si può far molto se una battuta finisce nel guanto dell’esterno, mentre quella degli altri si infila dove non ci si aspetta, si può solo combattere con tutte le forze disponibili, cercando di non arrendersi al fatalismo. Ed è stata proprio questa la cronaca di sabato scorso, con lo staff tecnico che ha provato a capovolgere l’inerzia di una gara che stava scappando via, con i ragazzi che hanno lottato fino all’ultima palla con caparbietà e grinta; ma la storia aveva deciso che questo non era l’anno giusto, e che non si potevano sfidare le trame del fato, né tantomeno gli dei del baseball, ma ci si doveva arrendere. Perché lo sport a volte sa essere crudele, con i suoi verdetti, con la sua giustizia sommaria, apre le porte del paradiso oppure spalanca le fauci dell’inferno. C’è chi vince e c’è chi perde. Ed è perfettamente inutile cercare un colpevole in questa logica, perchè i successi non arrivano per diritto divino, ma a volte ci si imbatte in un avversario altrettanto forte e si esce dal campo sconfitti, anche dopo aver fatto tutto nel migliore dei modi. Il team ha condotto una stagione eccezionale, inciampando purtroppo in un ostacolo rivelatosi insormontabile, a torto o a ragione. La società Academy ha sempre messo a disposizione del gruppo tutto il possibile, cercando di creare le migliori condizioni di lavoro, nonostante la precarietà e la scarsità degli impianti disponibili, e tutti hanno risposto con professionalità, puntando sempre al massimo risultato, senza perdersi nell’autolesionismo delle disapprovazioni dei social, perché la critica è giusta solo se obiettiva e finalizzata a migliorare, al di là dei meriti e delle responsabilità dei risultati. Chiunque abbia calcato un diamante conosce le difficoltà del baseball, tanto più i dirigenti e gli allenatori di questa squadra, che hanno tutti un passato da giocatori e conoscono assolutamente le regole dello sport: scendere in campo sempre per imporsi, poi alla fine ci si complimenta con i vincitori, ma soprattutto si applaudono gli sconfitti!