di Roberto Minnocci –
“L’opinione di Gianni Ricci sull’esito della finale Playoff dei Ragazzi Academy Nettuno.”
Le finali dei campionati nazionali sono finite e la conclusione non è stata entusiasmante per l’Academy, ma possiamo dire di essere soddisfatti comunque per i risultati complessivi. Non sono arrivati i successi, però siamo andati a competere con le migliori squadre italiane, raggiungendo il terzo posto del podio in tre categorie. Tra queste formazioni c’era il team Academy Ragazzi Under12 della premiata coppia Colaceci & Ricci (nei playoff anche Porcari), capaci di portare a compimento una stagione eccezionale con le vittorie del Campionato Regionale e del quotatissimo Torneo di Collecchio, proseguendo la marcia nella post season senza mai perdere una partita, con uno score di ventotto gare vinte, ma inciampando purtroppo sull’ultimo ostacolo, quello più ambito: lo Scudetto. Ne parliamo con l’uomo delle finali, il manager Gianni Ricci, che nella classe Ragazzi ne ha giocate tre consecutive negli ultimi tre anni.
Gianni, un tuo commento dopo la finale di sabato scorso?
“Come movimento siamo sulla buona strada, però per raggiungere le vittorie ci vuole esperienza e dedizione. Negli anni novanta, con il Nettuno, ci siamo sbloccati solo dopo molto tempo, imparando a gestire le pressioni e acquisendo una mentalità vincente, e poi è diventata un’abitudine giocare quel tipo di partite. Le finali sono così, puoi vincerle o perderle, però è importante per noi arrivare a giocarle e questo è stato il nostro primo obiettivo. Purtroppo sabato qualcosa non ha funzionato a livello tecnico e mentale, non è normale per questa squadra fare zero punti in due partite contro dei lanciatori alla nostra portata. Qualcosa è mancato e stiamo cercando di capire cosa, dovremo analizzare dove siamo stati carenti, prendendoci le nostre responsabilità e confrontandoci anche con i ragazzi. È stata una finale dove non abbiamo mai messo in campo la voglia di lottare, come invece abbiamo fatto in molte occasioni, nel corso della stagione, soprattutto a Collecchio; questo gruppo aveva dimostrato sempre di saper reagire alle difficoltà in modo positivo e forse è stata una mia leggerezza aver sottovalutato l’enorme pressione subita in questa finale. Però, tutto sommato sono soddisfatto del risultato raggiunto e dell’ulteriore crescita dei ragazzi.”
Tre finali negli ultimi tre anni, cosa chiedere di meglio?
“Beh, mi piacerebbe anche vincere ogni tanto. Però è stato fatto un grande lavoro e sono contento di essere sempre arrivato fino in fondo. Poi le soddisfazioni possono anche essere altre, come veder crescere i ragazzi sotto il profilo umano e sportivo; vivere insieme a loro le esperienze dei tornei, i viaggi, le trasferte, metterli dentro un campo e farli divertire, farli vincere, e diciamo che ci siamo riusciti abbastanza bene. Certo, vorremmo di più, ma lo sport è questo, lavori tanto per raggiungere un obiettivo importante, poi trovi due squadre più preparate di te in quel momento e ti ritrovi terzo, senza aver giocato ai tuoi livelli abituali, lasciandoti con l’amaro in bocca per l’occasione perduta. Ma va bene così dai, ripartiremo da queste due sconfitte per fare ancora meglio.”
Al di là del risultato finale, come è stata la stagione?
“Molto positiva, sono contentissimo del percorso che abbiamo fatto. I ragazzi ci hanno sempre seguito con impegno ed hanno ottenuto dei grandi risultati; spero che questa piccola delusione rafforzi il loro carattere e la personalità, perché a volte è proprio con la sconfitta che si cresce maggiormente; cercheremo di ripartire da questo aspetto lavorando anche sulla parte psicologica dei nostri giocatori, per trasformare questo momento negativo in energia positiva, già da subito con i prossimi impegni, per chiudere in bellezza questa stagione.”
Un bilancio finale sullo staff tecnico e sull’Academy?
“Guarda, con “Cecio” (Alessandro Colaceci) siamo amici da una vita e non c’è nessun tipo di problema. Abbiamo gli stessi punti di vista sui metodi sportivi e di gestione, collaborando a trecentosessanta gradi in tutto e per tutto; recentemente si è aggiunto anche Stefano Porcari e anche con lui abbiamo condiviso una mentalità simile sui comportamenti da tenere in campo e fuori, insomma il nostro staff è affiatatissimo e viaggia verso un’unica direzione. Col supporto della società Academy stiamo provando a scalare le posizioni in campo nazionale; adesso siamo terzi, ma se vogliamo salire dovremo crescere ulteriormente in tutti i settori: i ragazzi, lo staff e la società. Dobbiamo migliorare tutti insieme, perché se non siamo in vetta vuol dire che ci manca ancora qualcosa rispetto agli altri. Siamo contentissimi del lavoro fatto finora, però adesso è ora di fare il salto di qualità, per puntare alla vittoria!”