25 Aprile 2024

di Giovanni Colantuono  – 

“Intervista a Leonardo Mazzanti, che spiega gli immediati programmi della neo organizzazione.”

Pic 207Il Nettuno ha dunque voltato pagina, con l’ufficialità dell’accordo con l’Academy of Nettuno Baseball, per il club del Patron Piero Fortini è tempo di pensare al futuro. Primo passo ufficiale la nomina come Direttore Sportivo del Nettuno di Leonardo Mazzanti, ex giocatore della squadra nettunese e attualmente uno dei massimi dirigenti dell’Academy di cui è stato uno dei fondatori. Per Leonardo Mazzanti una nomina prestigiosa e di grande responsabilità.

C’è un roster da allestire per la stagione 2016, che sta vivendo la delicata fase del mercato. In primis però c’è da stabilire chi guiderà il Nettuno dal dugout, e il nuovo DS arriva subito al sodo:

“Roberto De Franceschi sarà il manager della squadra in IBL – ha dichiarato Mazzanti – in seguito comunicheremo la composizione completa dello staff tecnico che lavorerà con De Franceschi.”

La nomina dell’ex esterno del Nettuno che ha dominato gli anni ‘90, conferma quanto sia forte l’accordo di collaborazione tra il Nettuno BC e l’Academy di cui De Franceschi è anche il presidente.

Leo Mazzanti non teme la grande responsabilità della nomina, arrivata ieri, di nuovo DS del Nettuno:

“E’ una sfida e mi piace affrontarla. Lo farò nello stesso modo con cui qualche anno fa abbiamo deciso di partire con il progetto dell’Academy. Lavorando tanto, con passione e impegno andando avanti per la nostra strada. È un incarico prestigioso e un fattore di crescita, sono stato giocatore, poi ho creato una società giovanile e adesso c’è questo ulteriore passo in avanti. Quello di progredire è sempre stato un obiettivo da quando l’Academy è nata. Purtroppo il baseball in Italia è in fase di regressione, noi siamo convinti che lavorando con serietà si può invertire la rotta, e di questo abbiamo bisogno soprattutto a Nettuno.”

Una “mission” importante, riportare il baseball nettunese ai fasti di un tempo:

“È questo l’obiettivo che ci siamo prefissati con il Presidente Fortini – continua Leo Mazzanti – ci concentreremo pensando solo al nostro lavoro e guardando solo in casa nostra. In questa città troppo spesso si guarda, invece, nei fatti degli altri e si è pronti a puntare il dito contro, questo non ci interessa. Vogliamo ricostruire qualcosa di importante per la città di Nettuno ma anche per tutto il baseball italiano, perchè la storia di questa squadra appartiene alla tradizione di questo sport in Italia. Con l’Academy possiamo dire di esserci riusciti, perchè tante realtà anche al di fuori di Nettuno si sono avvicinate a noi, e questo è segno che, con le nostre squadre giovanili, abbiamo fatto cose buone anche a livello nazionale. Voglio sottolineare che noi non chiudiamo le porte a nessuno, chi vorrà collaborare con noi sarà il benvenuto. Siamo aperti al dialogo e dico che in tutti noi c’è sempre il pensiero che a Nettuno debba esserci una sola e unica squadra. Utilizzando tutto il potenziale di giovani che abbiamo a Nettuno, si potrebbero fare più squadre, partendo dalla IBL fino ad un altro campionato federale, dando ai ragazzi la possibilità di crescere con calma, maturare e poi fare il salto in IBL. Se ci sarà la volontà di tutti nel fare le cose insieme, non escludiamo che si possa realizzare, mettiamoci tutti la faccia e assumiamoci le responsabilità, se ci sono cose del passato da sistemare che si sistemino, che tutti siano più umili e disponibili. Con questi presupposti si possono riscattare questi anni in cui il baseball a Nettuno è mancato a certi livelli.”

Avete indossato la casacca del Nettuno da giocatori, sia te che Roberto De Franceschi, che sensazioni avete provato in questi giorni che la trattativa con il Patron Fortini è maturata e arrivata alla conclusione dell’accordo:

“In realtà è da tanto tempo che ne parliamo – dice Leonardo Mazzanti – abbiamo valutato tutto approfonditamente e poi siamo arrivato ad un accordo. Quando sei un giocatore ti metti in gioco in ogni partita che scendi in campo, adesso ci rimettiamo in gioco in queste vesti di dirigente e manager, accettando questa sfida di costruire un Nettuno che possa essere protagonista in IBL. Non sarà certo tutto facile, ma credo nelle nostre capacità. Abbiamo creato una bella realtà con l’Academy e sono convinto che possiamo fare ancora meglio. Aggiungo che c’è stata una motivazione fondamentale per fare questo passo. Abbiamo pensato ai nostri ragazzi delle squadre giovanili, loro meritano di avere uno sbocco futuro in questo sport e in questa città. Fino ad oggi una meta d’arrivo non c’era, ora invece c’è un punto d’arrivo importante per tutti i ragazzi che vestono la casacca dell’Academy, ed è il Nettuno in IBL. Vedono un obiettivo concreto a portata di mano, un traguardo importante da raggiungere.”

Quindi serve in breve tempo una squadra in IBL che torni competitiva:

“E ci metteremo sin da oggi al lavoro per costruire un roster che possa essere protagonista da subito – risponde il DS del Nettuno – che sia in grado di lottare per conquistare i playoff già nel 2016. Abbiamo molti ragazzi giovani di valore, perchè sia chiaro che punteremo principalmente sulle risorse che abbiamo a Nettuno, poi è evidente che faremo degli investimenti su atleti stranieri per completare il roster dove avremo delle mancanze. In passato il Nettuno ha avuto squadre che sulla carta non erano le più forti rispetto alla concorrenza, ma il fatto di essere un gruppo di tutti nettunesi, uniti e orgogliosi di vestire la casacca di questa squadra, ha fatto la differenza. Ripeto che è una bella sfida e vale la pena affrontarla.”

Ora subito al lavoro sul mercato?

“Certo, con De Franceschi già abbiamo parlato su come muoverci sul mercato. Abbiamo già avviato delle trattative che cercheremo di chiudere al più presto. Non faccio nomi anche perchè sono aperte molte situazioni. Vogliamo allestire comunque un roster importante con giocatori italiani, puntando anche sul ritorno di qualche nettunese che è fuori. A loro lancio un messaggio, pensate a cosa significa giocare con la casacca del Nettuno, e ve lo dice uno che in passato ha giocato anche in altre piazze. Sono sempre stato trattato bene, anche coccolato, ma indossare la casacca del Nettuno era un’altra cosa, dava altre sensazioni, è una questione d’orgoglio. Anche lottare per ricreare un Nettuno di nuovo vincente, vi assicuro che sarà ancora più bello.”