23 Aprile 2024

di Roberto Minnocci  – 

“Dolphins e Academy Minibaseball ancora contro, ancora insieme.”

Aca DolphEra già tutto pronto, quando le due file Dolphins e Academy, schierate agli angoli del diamante, si sono messe in movimento verso il centro con i cappellini in mano, smuovendo quel senso di pace sospeso a mezz’aria, come un alito di nebbia dimenticato per sbaglio dalla notte, e dissolto dalle risate e l’entusiasmo di una trentina di giocatori in casacca blu. La luce di una mattinata chiara e limpida inondava senza tregua il rettangolo verde brulicante di ragazzini, dando un tocco di calore al palazzo del baseball dalle porte spalancate. Le finestre del terzo settore, quello più in alto, che delimita la zona più ambita, quella dei fuoricampo, filtravano incessantemente energia e pulviscolo atmosferico, che proteggeva come una cappa le corse e le gesta delle due squadre già in battaglia. Tutti erano impegnatissimi a dare il meglio di loro stessi, con le orecchie dentro i caschetti e le smorfie di disappunto per uno swing andato male, o per un sacchetto non conquistato. Ma quando il piatto a cinque punte veniva calpestato potevi scorgere i sorrisi e il luccichio degli occhi, che irradiavano lampi di gioia nel mare dei Delfini o tra i Tocchi e le Feluche degli Accademici. In campo c’era tanto Blu, che si mescolava e trasfondeva da una parte all’altra, come fosse un’unica anima, che sfidava il mondo intero di volta in volta. Una sfida a sé stessi per cercare di andare oltre l’inverosimile, oltre quella base da espugnare e l’abbraccio da raggiungere. Un punto, un sorriso o una lacrima. È questo il loro baseball. Per i loro pochi anni, che non saranno mai cento. Per quel senso di ingenua follia che sprigiona ogni loro sentimento. Una palla catturata al volo e lo sguardo incredulo. Una battuta che rimbalza insieme ai frettolosi battiti del cuore. E l’affanno dei piedi che inciampano tra l’emozione e quell’erba luccicante, che scivola via insieme alle loro fantasie, ai loro traguardi. Non so quante volte i Dolphins sono tornati a casa oggi. Forse gli Academy lo hanno fatto una volta in più. O forse è stata solo un’illusione. Una meteora che ha illuminato il buio per un istante, lasciando dietro di sé una scia di polvere fatata, dove i due team hanno nuotato, bagnandosi nei loro stessi sogni. Oggi hanno vinto tutti, perché alla loro età si vince sempre. Basta un pianto o una risata. Un homerun o uno strike out. Oggi è stato piacevole vedere dei piccoli atleti giocare semplicemente a baseball. Bastava soltanto sedersi ed ascoltare. Ascoltare un urlo, o solamente il silenzio. Quello che precede il respiro. E non importa chi ha vinto o chi ha perso. Non importa se sei forte o non sai reagire. Anzio o Nettuno. Oggi ha vinto la luce. Quella che ha illuminato trenta schegge blu, che schizzavano in un armonico caleidoscopio a forma di rombo. In una sfida infinita. Academy Nettuno vs. Dolphins Anzio. Apparentemente impazienti, ma pur sempre vincenti! Ladies & Gentlemen! The winner is…??